Non si parla di piatti tipici di Parma, dolci, cose buone da mangiare o da bere. Le tasse questa volta colpiscono le motivazioni che hanno portato lo Stato a elargire bonus.
“Non ci posso credere” griderebbe Aldo Baglio di Aldo Giovanni e Giacomo. Eppure è così.
Signori e signore è arrivata la tassa sui pannelli solari. E non crediate, non è finita qui.
Perché a dover pagare la “tassa” o a ricevere un compenso inferiore per l’energia prodotta e messa in rete non saranno coloro che hanno ricevuto incentivi di Stato, se così fosse sarebbe forse giusto, si guadagna qualcosa in meno a fronte degli incentivi e delle agevolazione nell’installazione.
A ricevere meno denaro rispetto al prezzo pattuito saranno coloro che si sono pagati per intero tutto l’impianto fotovoltaico con potenza superiore a 20 kW. Ovvero fabbriche, aziende agricole, piccole attività che magari non avevano tutti i titoli per rientrare negli aiuti di Stato.
Non è questo forse un colpo di genio? Perché tassare – o, appunto far guadagnare un po’ meno – chi ha ricevuto denaro pubblico? Vengano colpiti tutti coloro che hanno svuotato il salvadanaio, tutti coloro che lo hanno fatto per i figli, per non inquinare, per dare un’alternativa in un mondo inquinato.
Avete pagato e quindi venite frustati in piazza.
Sì perché chi appunto ha pagato per intero i pannelli fotovoltaici dovrà rimborsare al Gestore dei Servizi Elettrici (Gse) la differenza fra il prezzo di riferimento del mercato e il prezzo di vendita, prezzo quest’ultimo molto lievitato negli ultimi tempi per effetti del rincaro dei costi del gas.
Ad attivare questo meccanismo diabolico è una legge del 2022 emanata, quindi, proprio nel momento peggiore, nella congiuntura economica che chiamiamo banalmente “crisi energetica”. In effetti solo dei veri geni potevano pensare a un meccanismo simile. Leonardo da Vinci non sarebbe mai arrivato a tanto anche se ha studiato e definito per primo l’anatomia umana, ha inventato il sistema dell’elicottero, la bicicletta, il paracadute, il salvagente, il cuscinetto a sfera, il carro armato senza dimenticare che nel tempo libero si è dato alla pittura lasciandoci la Gioconda, il quadro più famoso al mondo.