Delibera Aeroporto, le motivazioni di un voto contrario

11 Ott 2023

La delibera con "assenso condizionato" al piano di rilancio dell'aeroporto di Parma è passata con 24 "sì", di cui 9 dall'opposizione, e 8 "no"

Siamo qui a prendere una decisione molto importante che definisce il futuro della città.

Siamo qui a rappresentare la comunità, quelle persone che con il loro ci hanno messi qui perché hanno riconosciuto in noi delle capacità ascoltando quel che abbiamo detto loro.

Per questo motivo dobbiamo essere chiari, coerenti, trasparenti, seri e sinceri.

Siamo chiamati a lavorare e impegnarci per queste persone, a valutare ogni aspetto per lo sviluppo della comunità. Dobbiamo quindi mettere in atto il miglior modo in cui questa città può crescere e migliorare. È compito nostro.

Una mossa giusta, un giusto piano di sviluppo richiede un “sì” chiaro e deciso perché questo è il nostro volere, anche di chi ci sostiene con il voto. Un piano sbagliato, invece, richiede un “no” altrettanto serio deciso e motivato.

Capisco bene e ho capito ancora meglio la difficoltà di questa decisione quando ho visto il video del sindaco sull’argomento aeroporto. Le difficoltà le sento anch’io sulla pelle perché penso ai miei figli per prendere questa decisione.

È stato un lavoro faticoso, difficile – dice il sindaco – ognuno per le proprie competenze. Il sindaco ha partecipato ai tavoli,  esaminato le carte e sentito gli esperti. Lo stesso è sto per me che ho iniziato a contattare le persone per capire quale fosse il loro sentimento in merito all’aeroporto.

Per questi motivi il mio voto è un “NO”. Perché è quanto ho capito dalle persone, perché un assenso condizionale non è un tentativo forte e deciso di migliorare la qualità di questa città.

Non è una decisione seria, è una modalità che lascia troppe domande irrisolte, troppe possibilità di eventuali sviluppi incontrollati e incontrollabili.

Con il “SI” non si fa altro che avvallare una pratica che è già applicata: passeggeri e merci vengono trasportate per via aerea. Quel “SI” non migliora la qualità di vita della città, potrebbe però causare futuri peggioramenti.

Il “NO” è anche un voto di coerenza con tutto quanto è stato detto in campagna elettorale mentre in questi mesi è cambiato poco o nulla.

Qualche settimana fa è uscita la graduatoria dei punti più inquinati del Paese, si evidenzia che la Pianura Padana è il punto più inquinato in assoluto. Lo stesso si evidenzia dalle immagini satellitari in questo periodo in cui non piove, si nota un’ampia nuvola grigia che copre tutta la pianura.

Mettere in funzione un aeroporto cargo al centro di questa conca inquinata, che si fregia di essere la Food Valley Italiana, non permette certo di contenere gli effetti degli agenti inquinanti. Anzi, il contrario.

C’è un ultimo punto che vorrei toccare prima di chiudere. Costo/beneficio: avrebbe un senso valutare un “aeroporto cargo”, passatemi il termine, se sapessimo già quali e quanti vettori sono pronti a investire sottoscrivendo un contratto a medio lungo termine con il nostro aeroporto.

Il rischio è di rimanere con una “cattedrale nel deserto”, un aeroporto in una zona altamente strategica come la nostra con due autostrade a breve distanza, un crocevia del nord Italia ma un aeroporto in cui non partono e non atterrano aerei. Siamo in un punto strategico pazzesco ma, evidentemente, manca qualcosa perché le compagnie di trasporti decidano di atterrare a Parma.

Si potrebbe rifare tutto, ripartire da zero, io sono pronto. Se cambiasse anche solo una di queste condizioni sono pronto a rivedere il mio voto.

Ma in questo momento, con queste condizioni e per tutti i motivi che ho citato, il mio voto è “NO”

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