Di seguito la breve lettera inviata e pubblicata da Gazzetta di Parma
La maternità surrogata solleva molte preoccupazioni etiche e legali che portano alla mia opinione contraria su questa pratica. Innanzitutto, il concetto stesso di “affittare” un utero e commercializzare la gestazione umana solleva questioni sulla dignità umana e sulla mercificazione del corpo delle donne.
La maternità surrogata può portare a sfruttamento e coercizione delle donne che diventano surrogate, soprattutto in paesi dove le normative sono meno regolamentate. Ci sono segnalazioni di casi in cui le donne sono costrette o indotte a diventare surrogate a causa della povertà o delle circostanze economiche difficili. Ciò solleva gravi preoccupazioni riguardo alla libertà di scelta e all’autonomia delle donne coinvolte.
Inoltre, la maternità surrogata può sollevare complessi problemi legali e di cittadinanza, poiché i paesi hanno norme diverse in merito al riconoscimento legale e alla protezione dei diritti dei bambini nati attraverso la surrogazione. Ciò può portare a situazioni di incertezza giuridica e confusione per tutte le parti coinvolte.
In conclusione, ritengo che la maternità surrogata sia una pratica problematica che solleva molte questioni etiche, legali e sociali. Dobbiamo considerare attentamente le implicazioni di questa pratica e lavorare per proteggere i diritti e la dignità di tutte le persone coinvolte, comprese le donne e i bambini.
Marco Alfredo Arcidiacono